(1)
Avevamo grandi occhi... Occhi grandi, buoni per guardare, occhi belli, buoni per vedere il mondo. Buio, nient'altro che buio c'era tutt'intorno. Erano freschi e scuri i nostri occhi, freschi e scuri come un prato in una notte d'aprile. Un alito di vento, un dolce, tiepido alito di vento, ci accarezzava le ciglia; un dolce, tiepido, alito di vento accompagnava il nostro ruscello di lacrime verso il mare... Questo di notte, questo di notte ci accadeva. Di giorno vendevamo fiori per le strade, vendevamo fiori ad altri occhi: ad occhi un po' meno dei nostri spaventati dal destino. Al pari delle lacrime di notte, di giorno le nostre unghie crescevano a dismisura. Ma vendevamo fiori, nient'altro che fiori a chi ad uno ad uno ci ammazzava. (2) Lo hai rivisto per anni, tutti i giorni, ogni giorno uguale: tuo padre aggrappato all'ultimo gancio dell'ultimo vagone. Il suo sorriso pi� bello affidato a un dente solo: un solo dente e per giunta giallo. Poi lo hai visto cadere... poi non lo hai visto pi�... Sputi nel secchio sul bordo della strada. Sputi il grumo di sangue che ti si � fermato in gola; sputi nel secchio se non ti vede nessuno. Domani partirai di primo mattino. Ti aggrapperai all'ultimo gancio dell'ultimo vagone di un qualsiasi treno e a guardarti partire, pensi, a guardarti cadere, per fortuna, non ci sar� nessun bambino. (5) Le foglie sul sentiero, irrigidite dal gelo, crepitando alzan grida di morte, se il mio piede di piombo su di loro si posa. E il mio piede si posa, su questo e quant'altro nel tempo respira il mio piede si posa, spesso a mia insaputa. (6) Tempo. Ansimare di un vecchio, unghie conficcate nel muro del recinto, respiro che si blocca di schianto. Tempo. (7) Ho visto... - ditemi voi cosa avrei dovuto vedere - ho visto bombardare le citt� e ho visto bombardare le macerie... poi ho visto la pubblicit�. Ho visto il cibo prigioniero di bocche gi� sfamate e secchi visi di bimbo incastonati in seni anzitempo avvizziti. Ho visto... - ditemi voi cosa avrei dovuto vedere - ho visto pugni alzati e ho visto tute sporche di grasso crocifisse sulle ciminiere... poi ho visto la pubblicit�. ... Ho visto uomini cercare, come cani senza padrone nell'immondizia un po' di pane. Ho visto donne piangere di nascosto e in silenzio come quando si prega. Ho visto madri scavare, con lunghe unghie nere, piccole tombe per i loro piccoli amori... poi ho visto la pubblicit�. Ho visto... - ditemi voi cosa avrei dovuto vedere - ho visto Dio guardare, con gli occhi del suo pi� fanatico fedele, tutti noi in riga sull'altare: la candela che arde e si scioglie in suo onore... poi ho visto la pubblicit�. (9) Solo alla fine infine giungono le parole. Come un silenzio estremo, un estremo argine allo straripare del dolore. Il solco da cui si generano i sorrisi... dici, pensi... pensi e taci. Solo piaghe, nient'altro che ferite tutt'intorno vedi. Nient'altro che ferite: le labbra appena schiuse, le rughe che tagliuzzano il cuscino, le mille bavose crepe che scavano nel muro.
|